Nacque a Gerace ai primi del 900, e al battesimo gli venne imposto il nome di Giovanni. Si fece ben presto monaco e si distinse soprattutto per una durissima penitenza, tanto che fu soprannominato il Digiunatore. I contemporanei ne trasmisero la memoria ai posteri chiamandolo Giovanni Ieiunio.
Come il suo concittadino Antonio, pure lui dimorò a lungo nel monastero di S. Filippo d'Argirò, in Gerace. Ma trascorse la maggior parte della sua vita come eremita in una grotta, scavata nella rupe del vicino monte, detta poi «Sant'Iunio». Più tardi ivi fu costruito un monastero che ebbe notevole risonanza nell'epoca normanna.
Morì intorno al 1000. Il culto fu vivo nel suo monastero dove la festa liturgica era celebrata il 25 maggio e poi il 25 agosto. Di lui oggi, a Gerace, si ricorda appena il nome.
Nel dialetto popolare viene chiamato "SAN DIJIUNI", egli insieme a SAN NICODEMO, SAN LEO, SAN FANTINO, SANT'ANTONIO DEL CASTELLO e SAN GIOVANNI THERESTYS (dei quali a breve riporterò la vita e il culto) fu un santo che visse alle pendici della rocca di gerace, e molto probabilmente come è attestato in un canto di SAN NICODEMO DI MAMMOLA( o santu nicodemi, sant'antoni e san dijuni, nati alli costeri e di continu facendo orazioni....poi si ndi jeru alli muntagni arturi, fondandu nu monasteru di valuri...), visse anche se per un breve periodo, nel monastero della limina insieme a San Nicodemo.
I sopra citati rappresentano e sono i santi della nostra locride, che vissero nelle nostre terre e videro le vicende storiche che segnarono la fine del periodo bizantino e l'inizio di quello saraceno.
Come il suo concittadino Antonio, pure lui dimorò a lungo nel monastero di S. Filippo d'Argirò, in Gerace. Ma trascorse la maggior parte della sua vita come eremita in una grotta, scavata nella rupe del vicino monte, detta poi «Sant'Iunio». Più tardi ivi fu costruito un monastero che ebbe notevole risonanza nell'epoca normanna.
Morì intorno al 1000. Il culto fu vivo nel suo monastero dove la festa liturgica era celebrata il 25 maggio e poi il 25 agosto. Di lui oggi, a Gerace, si ricorda appena il nome.
Nel dialetto popolare viene chiamato "SAN DIJIUNI", egli insieme a SAN NICODEMO, SAN LEO, SAN FANTINO, SANT'ANTONIO DEL CASTELLO e SAN GIOVANNI THERESTYS (dei quali a breve riporterò la vita e il culto) fu un santo che visse alle pendici della rocca di gerace, e molto probabilmente come è attestato in un canto di SAN NICODEMO DI MAMMOLA( o santu nicodemi, sant'antoni e san dijuni, nati alli costeri e di continu facendo orazioni....poi si ndi jeru alli muntagni arturi, fondandu nu monasteru di valuri...), visse anche se per un breve periodo, nel monastero della limina insieme a San Nicodemo.
I sopra citati rappresentano e sono i santi della nostra locride, che vissero nelle nostre terre e videro le vicende storiche che segnarono la fine del periodo bizantino e l'inizio di quello saraceno.
Nessun commento:
Posta un commento