"salve del ciel Regina,
sul capo una corona,
Monasterace Marina,
fidente in te ti dona
Mentre a te sale un palpito
di mille e mille cuori
O Madre di Portosalvo
prega per noi Gesù.
Speranza tu dei miseri
rifugio ai peccatori
a te sono rivolti i gemiti
di tutti i nostri cuori
Sempre a te sale il cantico
dei monasteracesi in coro
O madre di Portosalvo
prege per noi Gesù."



domenica 31 agosto 2008

riflessioni

molte volte passando dalla chiesetta di portosalvo,mi capita di riflettere sull'evidente incuria e lassismo, nei confronti di questo gioiello di chiesa, e di cosa contiene.
Partiamo dall'esterno: sono ormai anni che le finestre sono rotte, che oltre a dare un neo all'estetica generale della facciata e dei lati, sono una cosa brutta da vedere anche per la gente che viene da fuori...E NESSUNO, RIPETO NESSUNO, SI è MAI PREOCCUPATO DI RIPARARE QUELLE LASTRE IN VETRO..PRIMA VERGOGNA!
IL restauro della facciata fatto a dir poco MALAMENTE E PRIVO DI COGNIZIONE SU CHE COSA VUOL DIRE RESTAURO, è UN'OFFESA ALLA ORIGINARIETà DELLA COSTRUZIONE IN QUANTO LA FACCIATA ORIGINALE ERA COMPOSTA DA TANTI MATTONCINI IN COTTO A FACCIA VISTA SIMILE A QUELLE DELLE CHIESETTE BIZANTINE,ORA NON è CHE UNA MISERA RICOPERTURA DI CEMENTO..SECONDA VERGOGNA!
Entriamo,alzando gli occhi sulla volta a botte l'occhio cade subito su l'intonaco decadente,
e se si abbassano gli occhi la situazione non è che cambi molto in quanto il pavimento oltre a non essere su un unica quota, ha delle fossette e le mattonelle tutte rotte...TERZA VERGOGNA!
ecco il pezzo forte: le statue IMPLORANO A DIR POCO PIETà! L'INCURIA le ha divorate come le tarme e i tarli divorano un pezzo di legno, IL SACRO CUORE CHE SI TROVA A DESTRA, HA DELLE CREPE CHE SI POTREBBERO DEFINIRE VORAGGINI! a sinistra C'è IL POVERO SAN FRANCESCO DI PAOLA, CHE OLTRE AD ESSERE AL LIMITE DELLA STATICITà IN QUANTO è TUTTO TREMOLANTE SE LO SI VA A TOCCARE, HA DOVUTO ANCHE OSPITARE E FAR DA CASA A DEGLI INSETTI, SE SI GUARDA DENTRO IL CAPPUCCIO TIPICO DEL VESTITO DEL SANTO, VI SONO DEI NIDI DI INSETTI CHE NON SO COME SI CHIAMANO, MA ASSOMIGLIANO A DELLE VESPE...QUARTA VERGOGNA!!!
PASSIAMO ALLA COSA PIù PREZIOSA DELLA CHIESETTA, LA STATUA SETTECENTESCA DELLA MADONNA DI PORTOSALVO: ROVINATA DALLA TESTA AI PIEDI, e a costo di essere ripetitivo dico CHE NON C'è NESSUNO CHE SI PREOCCUPI DELLA SORTE DELLA STATUA, MA PROPRIO NESSUNO...L'INCURIA REGNA SOVRANA...QUINTA VERGOGNA!
LA COSA OLTRE AD ESSERE DEPLOREVOLE, è ANCHE UN PUGNO NEI CONFRONTI DELLE BELLEZZE E DELLA SACRALITà CHE LA STORIA CI HA LASCIATO, la cosa che mi fa specie, è il fatto che si raccolgono soldi per piccole spese(NON PARLO DELLA FESTA POICHè è SACROSANTO RACCOGLIERE LE OFFERTE PER ONORARE LA REGINA DI PORTOSALVO), e nessuno si è mai preoccupato di LANCIARE INIZIATIVE IN FAVORE DEL RESTAURO,noto con rammarico che quasi da per tutto, dove c'è tale necessità CI SI ADOPERA AL RECUPERO DELLE STATUE( ho assistito al restauro della STATUE DELLA MADONNA DEL ROSARIO E SANTA FILOMENA A GROTTERIA,HO VISTO IN MOLTE CHIESE DELLE CASSETTINE SU CUI C'ERA LA SCRITTA OFFERTE PRORESTAURO ECC), possibile che a Monasterace QUESTE COSE NON ESISTONO?Possibile che nemmeno il sindaco stesso veda che quelle finestre rotte siano una cosa ANTIESTETICA E DISGUSTOSA DA VEDERE?, E IL COMITATO FESTA DOV'è?? PERCHè NON SI METTE IN OPERA ANCHE PER RESTAURARE ALMENO LA STATUA DELLA MADONNA?..sono domande che non so se troveranno risposta, spero solo che LO SPIRITO SANTO ILLUMINI CHI DI COMPETENZA A PRENDERE PROVVEDIMENTI SERI NEI CONFRONTI DI QUESTI BENI CHE SI STANNO PERDENDO!

Polsi:INIZIA LA FESTA




Sono iniziati a Polsi di San Luca i festeggiamenti in onore di MARIA SS DELLA MONTAGNA conosciuta anticamente con il titolo VERGINE DEL DIVIN PASTORE, la festa, attira migliaia di fedeli che provengono da quasi tutta la calabria e addirittura dalla sicilia, la Vergine della montagna è veneratissima nella locride e molto amata da MONS BREGANTINI che la nominò patrona della diocesi di locri- gerace.A lei si atrribuiscono numerosi miracoli e molteplici grazie ricevute, c'è gente che arrivati nella vallata PROSEGUE IN GINOCCHIO IL CAMMINO VERSO IL SANTUARIO, che conserva numerossimi ex voto e frasi di ringraziamento per le grazie da lei elargite, oltre al grandisimo momento di preghiera, questa festa è anche un punto di incontro tra persone di zone e culture diverse, si dice che anche dalla piana i pellegrini arrivino a piedi attraverso i perscorsi tortuosi dell'aspromonte.Io personalmente ho visitato il santuario con un incontro diocesano organizzato, all'epoca Bregantini, volle che si facesse un pellegrinaggio a piedi, e arrivati a San Luca, abbiamo camminato parecchio fino alla mistica vallata, è stato bello sperimentare la presenza di Maria in quella valle sperduta.
PS:
OGGI 31 AGOSTO A SCILLA SI FESTEGGIA MARIA SS DI PORTOSALVO, FACCIO GLI AUGURI ALLO STAFF DI "BUON ONOMASTICO", IN QUANTO IL LORO BLOG è ANCHE DEDICATO ALLA REGINA DI PORTOSALVO, AUGURI VIVISSIMI E BUONA FESTA E CHE LA MADONNA DI PORTOSALVO AIUTI TUTTI.
www.scillachiese.blogspot.com

giovedì 28 agosto 2008

appuntamenti nel mese di settembre

PRIMA DOMENICA - Mammola FESTA PATRONALE DI SAN NICODEMO, ABATE BASILIANO
-Pazzano FESTA SAN ROCCO
2 SETTEMBRE -Polsi di San Luca FESTA DI MARIA SS DELLA MONTAGNA,VERGINE DEL DIVIN PASTORE
DAL 13 AL 16 -REGGIO CALABRIA FESTA PATRONALE DI MARIA SS MADRE DELLA CONSOLAZIONE

8 SETTEMBRE -Siderno FESTA PATRONALE DI MARIA SS DI PORTOSALVO
-Bovalino FESTA DI MARIA SS IMMACOLATA
-Taurianova FESTA DI MARIA SS DELLA MONTAGNA

SECONDA DOMENICA -Bivongi FESTA DI MARIA SS MAMMA NOSTRA
-Grotteria FESTA DEL SS CROCIFISSO

TERZA DOMENICA-Placanica FESTA DI MARIA SS ADDOLORATA
-San Giovanni di Gerace FESTA DI MARIA SS DELLE GRAZIE
26/27 SETTEMBRE -Riace FESTA DEI SANTI MARTIRI COSMA E DAMIANO
25/26 SETTEMBRE -Mammola FESTA DI SAN COSMA E DAMIANO

mercoledì 27 agosto 2008

gioiosa festeggia SAN ROCCO

ritorna come sempre la celebrazione festiva in onore di SAN ROCCO a gioiosa jonica venerato quale patrono principale, la festa a gioiosa viene celebrata il 27 gennaio che ricorda l'arrivo della statua in paese, e l'ultima domenica di agosto che è ufficialmente molto più solenne e sentita non solo dai cittadini di gioiosa, ma anche da tutto il comprensorio.Il culto di SAN ROCCO a gioiosa è legato come in altri paesi della calabria, alla liberazione dell'epidemia della peste che colpi anche la nsotra regione.La festa è caratterizzata dal rinomato ballo votivo che mischia leggenda profana, al sacro, non c'è un cittadino di gioiosa che non possiede un tamburello che non usi alla processione del patrono, è un simbolo della propria appartenenza alla città e alla devozione nei confronti del santo.

è LA PIù BELLA MANIFESTAZIONE RELIGIOSA E FOLKORISTICA DELLA LOCRIDE

sabato 16 agosto 2008

SAN ROCCO DI MONTPELLIER "L'EROE DELLA CARITà"


Vita di San Rocco

Fino a qualche tempo fa le fonti che parlavano di San Rocco sono state poche e molte volte arricchite da molte leggende popolari. Ma grazie a molti studiosi ed agiografi che caparbiamente e devotamente hanno voluto portare alla luce molti punti oscuri del nostro santo patrono, tra cui il luogo della sua morte ormai certo e documentato, dunque che non morì a Montpellier, ma fu arrestato ad Angera e poi condotto nelle prigioni a Voghera dove dopo cinque anni di dura prigione vi morì alle prime ore del 16 agosto nell'anno 1327. Da questa data il culto si diffuse con molta immedia- tezza irradiando la sua luce di santità in Italia,nell'Europa ed in tutto il mondo cristiano. San Rocco nasce nel sec. XIII (1295) unico figlio del governatore Giovanni Rog, Marchese di Montpellier e da Libera, che tanto pregarono



Dio e la Vergine Maria per avere questo figlio, e dunque già dalla nascita vi è un segno indelebile, il piccolo Rocco nasce con una croce sul petto di colore vermiglio, un sigillo che il buon Dio aveva dato a San Rocco, ed un inizio alla sua purezza e santità. Rocco rimane orfano a 20 anni, Giovanni e Libera muoiono prematuramente, e San Rocco sul letto di morte promette ai suoi genitori ferventi cristiani e grandi benefattori, di continuare ad aiutare i poveri ed i più bisognosi ed essere caritatevole. Rocco vivendo nella nobiltà, nell'agiatezza e nel lusso capisce il vuoto della sua ricchezza e comprende il grande dono della carità, e con un gesto puro ed incoraggiato dal vangelo, vende tutti suoi averi e li dona ai poveri, agli ospedali e inizia il suo pellegrinare in cerca di Cristo che trova nei derelitti, nei malati e nei disperati. La sua prima meta è Roma, il centro della cristianità per rendere il suo omaggio alla tomba di Pietro e Paolo. Prima di partire per l'Italia si consacra alla Vergine Maria delle tavole, ricevendo poi la benedizione del vescovo di Montpellier. Bastone, Mantello, Cappello, Borraccia e Conchiglia sono i suoi ornamenti, la preghiera e la carità la sua forza, Gesù Cristo il suo Gaudio e la sua santità. Percorre la Francia, varca le Alpi, arriva in Italia, tra le città spopolate e piene di terrore, fetore di cadaveri contagiati dal morbo crudele della peste bubbonica, tra scene di strazio e di dolore il santo pellegrino non passa indifferente, ma con il cuore ed implorando Dio si porta a compitare e a curare chi è malato, nell'indigenza e nel bisogno. Il primo luogo certo dove Rocco ha sostato e curato i malati e Aquapendente (VT), per poi giungere a Roma e restarci ben tre anni, nella preghiera, nella meditazione, la tradizione vuole che il suo primo miracolo Rocco lo compì guarendo un cardinale. Anche Roma è invasa dal morbo della peste e il Santo si da con fervore all'assistenza agli ammalati, senza temere il terribile e pericoloso contagio non abbandonando, per amore un popolo a lui straniero. San Rocco il viandante



Anche Roma è invasa dal morbo della peste e il Santo si da con fervore all'assistenza agli ammalati, senza temere il terribile e pericoloso contagio non abbandonando, per amore un popolo a lui straniero. San Rocco il viandante seppe che anche a Rimini e Cesena infuriava la peste, dunque lasciò Roma e si diresse in queste città a testimonianza della sua carità senza limiti. Il morbo si diffondeva spaventosamente da Cesena, la peste passò a Novara e Piacenza. A piedi San Rocco si prodigava instancabilmente a trasportare gli ammalati sulle spalle nei lazzaretti.
Digiuni prolungati, fatiche continue, notti insonni passati in preghiera e a vegliare i malati, indebolirono il suo corpo finché sulle rive del Pò, San Rocco scoprì che sulla sua gamba la peste non lo aveva risparmiato, il famoso "bubbone" gli aprì una piaga provocandogli delle emorragie e fitte di dolori atroci. Il giovane pellegrino si ritirò in solitudine nei pressi
di Sarmato per morire in pace, trovando riparo in una povera e piccola grotta e lì come un povero eremita prega e soffre. Su questa scelta oblativa della vita del santo che offre al Signore, oltre alla preghiera, il suo dolore per allontanare la peste dalle popolazioni italiane che ormai lui ha nel suo cuore. In quel luogo solitario il Signore non abbandona
il suo servo fedele e manda un angelo a sanargli la ferita e un cane pietoso a ristorare la sua fame, che ogni giorno gli porta un pezzo di pane che sottrae dal castello del suo padrone il nobile Gottardo Pallestrelli. Il Dio potente e misericordioso non permise che il giovane pellegrino morisse del morbo della peste perché doveva curare e lenire le tribolazioni del suo popolo. Intanto in tutti i posti dove Rocco era passato e aveva lenito i tormenti di tanti malati il suo nome diventa famoso. Tutti raccontano del valoroso giovane pellegrino che porta la carità di Cristo e la potenza miracolosa di Dio. Rocco dopo 8 lunghi anni riprende la via del ritorno in patria, ma arrivato ad Angera sul lago maggiore, le guardie del visconte del posto, vedendolo malconcio, con barba lunga, capelli incolti, faccia scarna e segnata dalle fatiche, nessuno più lo riconosce e viene arrestato e accusato di spionaggio. Il santo della carità, che aveva portato il suo soccorso agli altri, resta da solo in un'oscura prigione senza l'aiuto di nessuno. Passano cinque lunghi anni, così San Rocco consuma i suoi giorni in preghiera, rifiutato da tutti, la notte dell'Assunta rende la sua anima a Dio, ma prima si confessa con un sacerdote il quale resta stupito di ciò che ascolta dal giovane prigioniero e corre al palazzo del governatore dicendogli che nelle carceri della città non vi è rinchiuso un brigante, ma un uomo di Dio. Subito dopo la sua morte dopo la rivelazione fatta dal sacerdote si fanno accurate ricerche sulle origini del pellegrino e si seppe che era il figlio del defunto governatore di Montpellier e si scoprì la croce indelebile sul suo petto che fu la prova che i suoi familiari riconobbero. Sulla sua tomba a Voghera (PV) cominciò subito a fiorire il culto al giovane Rocco pellegrino di Montpellier, amico degli ultimi, degli appestati e dei poveri, stimato come perfetto discepolo del Cristo vivente. Il Concilio di Costanza (1414) portò alla prima elevazione del Beato Rocco, perché scoppio una grande epidemia di peste, e un cardinale di Piacenza suggerì di far portare a Costanza una immagine di San Rocco con le sue reliquie e che si invocasse l'intercessione del Santo, dal Signore la liberazione dalla peste. E per miracolo fatta la processione con l'immagine e le reliquie del Santo, la peste cessò. Ogni prelato ritornato nelle proprie diocesi testimoniò il miracolo di San Rocco, e ne diffusero il culto. Nel secolo XV si diffonde in tutta Italia il culto a San Rocco, testimoniato da una ricerca iconografica, da chiese, cappelle e confraternite. Infatti, nel 1420 il nome di San Rocco appare tra i 14 ausiliatori come intercessione speciale di guarigione contro questa malattia. In Francia la devozione per San Rocco si sviluppò nel secolo XVII. Il re Luigi XIV posò la prima pietra della basilica il 25 luglio 1653 che gli è dedicata a Parigi.
La chiesa sostenne la diffusione del culto a San Rocco confessore accordandogli onori liturgici. Alla fine del secolo XV una messa propria a San Rocco appariva nel Messale Romano, alla data del 16 agosto. Nel 1547 Paolo IV fece menzionare nella bolla "cum a nobis" l'appartenenza di San Rocco al terzo ordine francescano. E per questo l'ordine dei francescani minori, conventuali e cappuccini diffuse ardentemente il culto al santo nei luoghi della loro presenza elevando altari e celebrando feste in suo onore.
Il Papa Gregorio XIII introdusse il nome di San Rocco nel Martirologico Romano al
16 agosto, mentre Urbano VIII accordò, tramite la congregazione dei riti un ufficio e una messa propria, anche il Papa Innocenzo XII prescrisse all'ordine dei francescani di celebrare la festa con il rito doppio maggiore. La devozione a San Rocco con il tempo è andata crescendo anche se sono passati 700 anni dalla sua morte, e nonostante oggi viviamo in un'era in cui il morbo della peste è stato sconfitto, purtroppo nuove pesti ci affliggono, la cattiveria, l'invidia, la corruzione e nuove malattie attanagliano il popolo di Dio portandolo alla morte. San Rocco si mostra sempre come protettore, l'amico che accoglie le fervorose e sincere preghiere dei suoi devoti per concedere grazie e guarigioni in nome e per volontà di Gesù Cristo. San Rocco in Italia e patrono o protettore di 389 paesi, vi sono 280 parrocchie, 147 confraternite, il suo corpo oggi e custodito nella bellissima chiesa a lui dedicata a Venezia, è protettore dei chirurghi, farmacisti, becchini, servitori, pellegrini e viandanti, e invocato contro le malattie epidemiche e quelle mortali. Negli ultimi anni è nata l'associazione Europea degli "amici di San Rocco"con la sede canonica e legale nella bellissima e barocca chiesa a lui dedicata a Roma in Piazza A. Imperatore. E' scopo dell'associazione l'attuazione di iniziative del più alto interesse sociale, culturale e di ispirazione cristiana nel nome di San Rocco, a fine di promuovere e tutelare la devozione, l'arte e la genuina religiosità popolare sviluppatasi attorno alla figura di San Rocco, ed incentivare lo studio di tutti questi aspetti e di svolgere attività di promozione e solidarietà sociale.




nella locride, molti paesi tra cui casignana,antonimina,pazzano, gioiosa ionica festeggiano questo grande santo, oggi per esempio a gioiosa ionica viene ricordato con una messa solenne poichè la sua festa in paese ricorre l'ultima domenica di agosto la cui processione è caratterizzata dal caratteristico BALLO VOTIVO che dura per un giorno intero, qui a monasterace fino a dieci anni fa si svolgeva la processione e la benedizione del pane, ora ahimè non solo non vi è la processione, ma la statua è completamente rovinata, ma fortunatamente la devozione è rimasta.In prossimità di reggio calabria, SCILLA oggi festeggia San Rocco quale suo patrono e colgo l'occasione di augare a tutti coloro che portano il nome ROCCO e allo staff del blog S.MARIA DI PORTOSALVO il cui link è www.scillachiese.blogspot.com UNA BUONA FESTA E CHE SULLE ORME DI SAN ROCCO SEGUINO SEMPRE LA STRADA DEL VANGELO E DELLA CARITà..BUONA FESTA

giovedì 7 agosto 2008

programma religioso della festa della MADONNA DEL CARMINE A MARINA DI GIOIOSA JONICA

08/17 AGOSTO 2008
Solenni Festeggiamenti in onore della
MADONNA DEL CARMINE
Compatrona di Marina di Gioiosa Jonica

PROGRAMMA LITURGICO

Da Venerdì 08 Agosto: NOVENARIO
Ogni giorno:
Ore 6,45: S. Rosario e tradizionale novena
Ore 7,30: S. Messa
________________________________________
Ore 18,15: S. Rosario e tradizionale novena
Ore 19,00: S. Messa
Ore 22,00: S. Rosario (animato dai gruppi parrocchiali)


SABATO 16 AGOSTO
Ore 7,30: S. Messa
Ore 19,00: Solenne Concelebrazione Eucaristica.
Al termine, incoronazione e processione

Ore 22,30
(sulla spiaggia)
VEGLIA DI PREGHIERA
(animata dall’oratorio parrocchiale)

Ore 23,30
S. Messa

DOMENICA 17 AGOSTO
Ore 05,15: Lodi Mattutine
Ore 05,30: S. Messa e rientro della statua in chiesa
Ore 08,00: S. Messa
Ore 11,00: (al boschetto) S. Messa per i Caduti
Ore 17,00: S. Messa
Ore 18,00: PROCESSIONE SUL MARE
E PER LE VIE DEL PAESE

il patrono dimenticato

oggi la chiesa festeggia SAN GAETANO THIENE AFONDATORE DELL'ORDINE DEI CHIERICI REGOLARI DEI TEATINI, ordine a cui aderi con zelo e spirito di carità SANT'ANDREA AVELLINO il tanto venerato patrono di monasterace .Una volta il santo patrono è stato SAN GAETANO THIENE CHE PER RAGIONI POCO NOTE è STATO SPOTESTATO DAL RUOLO DI PRIMO PROTETTORE DEL PAESE cedendo il posto AL SUO SUCCESSORE SANT'ANDREA AVELLINO,sono molto rammaricato del fatto che nemmeno una messa solenne ricordi il suo ex patrocinio su monasterace, ma son sicuro che la sua potente intercessione è sempre sulle sorti del mio paese.

lunedì 4 agosto 2008


tutto pronto a Marina di Gioiosa ionica per i festeggiamenti della sua compatrona MARIA SS DEL CARMINE che viene festeggiata solennemente la prima domenica dopo il 15 di agosto, la festa seppur presentando aspetti anche civili(luminarie, i bellissimi fuochi, e la fiera)è tutta incentrata sul piano religioso, infatti dopo un intenso novenario, che si conclude il giorno della vigilia, la statua viene portata sulla spiaggia per tutta la notte, in cui la comunità vive intensamente la veglia mariana che si conclude all'alba con la messa per i pescatori, la domenica c'è la processione al mare e per le vie del paese, intanto venerdi 8 agosto inizia il solenne novenario.La Madonna del carmine insieme a San Nicola di bari è la compatrona di Marina di gioiosa ionica, l'elezione di compatrona è stata effettuata nell'agosto del 2006 e approvata con una toccante cerimonia dall'allora vescovo di locri-gerace MONS GIANCARLO MARIA BREGANTINI